Il governo del Pakistan ha già provveduto ad annunciare lo stato d’emergenza. Le piogge monsoniche hanno causato 937 morti.
Stato di emergenza in Pakistan, dove si sono verificate delle esondazioni che hanno causato 937 morti. Tra le vittime, 343 sono bambini. Le recenti forti piogge hanno provocato inondazioni in tutto il Pakistan, in particolare nel Belucistan, inondando o distruggendo molte case.
Numerosi gli sfollati: 30 milioni di persone sono rimaste senza casa. Si tratta di “una crisi umanitaria di proporzioni epiche”. Sono queste le parole del governo pachistano in merito alla catastrofe verificatasi nel Paese.
Lo stato di emergenza
Il governo pachistano ha già provveduto ad annunciare lo stato d’emergenza. Il susseguirsi delle piogge monsoniche e delle alluvioni ad oggi ha causato un bilancio provvisorio di 937 morti, di cui quasi la metà sono bambini.
In seguito al crollo del ponte ferroviario il Balochistan è stato tagliato fuori dal resto del Paese. Insieme a Sindh, sono le due regioni più colpite. Il neo premier Shehbaz Sharif si è recato nella regione di Sindh per mostrare la sua vicinanza agli abitanti della regione colpita.
Il ministro per i Cambiamenti climatici, Sherry Rehman, in sede di conferenza stampa ha dichiarato: “Il Pakistan sta attraversando il suo ottavo ciclo di pioggia monsonica. Normalmente il Paese ha solo tre o quattro cicli di pioggia monsonica. Il Pakistan sta vivendo un periodo monsonico senza precedenti e i dati suggeriscono la possibilità di un altro ciclo a settembre”, dice.